ATTIKA |
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C’è, tuttavia, il modo di costruire gratuitamente: questo avviene se il giocatore riesce ad edificare i suoi edifici (che sono divisi in sette diversi gruppi) adiacenti fra loro e secondo una certa sequenza riportata su un piccolo tabellone personale che ogni giocatore tiene davanti a sé. E’ chiaramente un meccanismo poco realistico, ma che fa sì che i giocatori si trovino a dover operare delle scelte strategico-tattiche per riuscire a sfruttare al meglio questa poco costosa possibilità. Al proprio turno i giocatori possono pescare dalla propria riserva di edifici due tessere (e scegliere se edificarle subito o posarle sul tabellone personale) oppure costruire fino a tre edifici che già si trovavano sul proprio tabellone. Per ogni azione alla quali rinunciano, possono pescare una carta risorsa dal mazzo. Vince chi per primo raggiunge una delle due condizioni di vittoria. Il regolamento di Attika è molto semplice, giusto un paio di pagine ben illustrate a colori. Il gioco risulta piacevole, non troppo lungo, ma nemmeno troppo banale. Per quanti i giocatori peschino le proprie tessere a caso, il fattore fortuna non è necessariamente dominante: buone scelte tattiche premiano sicuramente colui che gioca meglio poiché consentono alla lunga un minor spreco di azioni e di risorse e quindi una costruzione più rapida.
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Attika è quindi un gioco consigliabile a chi non spiaccia il genere più astratto e stia cercando un prodotto semplice e accattivante e originale allo stesso tempo da godere con gli amici o in famiglia. A cura di Marco Lippolis |
Durata:
60 minuti |
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